Driiiin!

È incredibile il potere che ha il suono dell’ultima campanella di scuola dell’anno: rievoca i ricordi passati, i traguardi e le fatiche di un anno vissuto, arricchendoli di un’irrefrenabile voglia di estate, libertà e leggerezza. E in quel momento si pensa finalmente all’estate e all’inizio di nuove avventure.

Anche al CED la Casa di Sophia la fine della scuola ha dato il via ad una nuova scansione delle giornate, perché è iniziato il nostro progetto estivo. Un progetto che quest’anno, nella nostra nuova veste ufficiale di Centro Educativo Diurno per minori, ha visto emergere sempre più, nel tempo trascorso, la dimensione di casa come luogo sicuro, in cui vivere la quotidianità con tante occasioni per imparare a stare insieme, dialogare, giocare e condividere esperienze piacevoli, tutto all’insegna del sorriso. Parlando con i nostri ragazzi e le nostre ragazze, infatti, quello che non manca mai è l’ironia, la voglia di sdrammatizzare, di scherzare, imparando così a cogliere le sfaccettature con cui può essere letta una situazione.

Il progetto estivo è vissuto dai ragazzi, ma anche da noi educatori, come un tempo sospeso, a cui si arriva stanchi per il caldo e le energie spese durante l’anno, ma vissuto in maniera diversa come uno spazio in cui non solo c’è l’attività più strutturata, che solitamente ci occupa la mattina, ma anche tante attività più leggere, come quelle che è possibile svolgere dentro la piscina in giardino, in cui ci tuffiamo ogni pomeriggio.

Le nostre mattinate trascorrono per lo più in fattoria, con proposte diversificate ogni giorno: destreggiandoci tra l’attività con il cavallo o con l’asino, possibili grazie al supporto degli operatori esperti, con l’aggiunta di esperienze nuove come il dedicarsi alla cura degli animali, con la pulizia dei pollai e del recinto dei porcellini d’india, accompagnati da attività stagionali come la raccolta, e il successivo e indispensabile “assaggio qualità”, dei frutti di stagione e l’aiuto nell’orto. Ogni momento trascorso insieme resta occasione per stare bene, sperimentare emozioni positive e imparare a conoscere e vivere anche le proprie fragilità. Tra la fattoria, la piscina, i momenti di gioco e musica, quasi esclusivamente all’aria aperta, passano le nostre giornate.

Ogni settimana è diversa dalla precedente, con iscritti che cambiano. È sorprendente osservare i ragazzi quando rivedono vecchi amici o quando ne conoscono di nuovi per la prima volta: gli equilibri si creano e si modificano e noi vediamo i ragazzi crescere, riuscendo a vivere i cambiamenti con un pizzico di leggerezza in più rispetto ad altri momenti dell’anno, più aperti ad ascoltare e a tuffarsi nelle esperienze.

In estate  il Servizio è aperto anche agli esterni, permettendoci così di conoscere nuovi ragazzi e famiglie, chi solo per un’osservazione, chi per una parte del periodo estivo e chi invece per progettare insieme un ingresso graduale per rivederci poi a settembre.

Tra le attività e i momenti di osservazione abbiamo la fortuna di accogliere per brevi e lunghi periodi alcuni tirocinanti provenienti da scuole superiori del territorio che si rivelano essere, come anche quest’anno, grandi risorse: ragazzi e ragazze giovani, volenterosi ed empatici, che vengono accolti con entusiasmo, lasciandoci bellissimi ricordi. Quest’anno, inoltre, abbiamo la fortuna di condividere il progetto estivo per 20 ore a settimana con Pietro, che ha vinto il bando del Servizio Civile e che ci accompagnerà fino a maggio 2023 e con Laura, educatrice che, grazie al bando “E-state e più insieme” promosso da Regione Lombardia, supporterà il lavoro educativo ma soprattutto conoscerà i ragazzi e la realtà del nostro Servizio.

Insomma, l’estate porta con sé tanti significati, ad ognuno il suo. Per noi educatori estate è sole, caldo, giochi all’aria aperta, canzoni cantate a fine pranzo o in piscina e tanti sorrisi. E tra i ricordi più felici pensiamo alle frasi dei ragazzi che alla domanda “Tu come sei?” ci rispondono con dolcezza “Speciale “o “Stupefacente” o “Spettinato”. Perché tra un gioco, un sorriso e un insegnamento non perdiamo occasione di ricordare loro quanto sono belli, nella loro unicità.