CONVEGNO ERICKSON: “LA QUALITA’ DELL’INCLUSIONE SCOLASTICA E SOCIALE: LA Q SIAMO NOI” – Rimini 15 novembre 2019

      

Venerdì mattina, 15 novembre, siamo partite di buon’ora per raggiungere il Palacongressi di Rimini e prendere parte al convegno “La Q siamo noi”. A giugno, infatti, abbiamo partecipato a una selezione speciale e siamo stati scelti, come La Casa di Sophia, per esporre in una sezione dedicata alle “Buone prassi”. Che emozione!                                                                             

         

Un Convegno importante a cui hanno partecipato 4000 persone che, all’unisono, hanno voluto testimoniare che insieme si possono abbattere i muri che dividono e costruire ponti di civiltà.

Tanti sono stati gli interventi nelle tre plenarie proposte! Ci siamo emozionate ascoltando personaggi illustri come Daniela Lucangeli, Maria Luisa Iavarone, Susanna Tamaro, Ezio Bosso, Giacomo Mazzarioli, Andrea Canevaro ed altri.

Nel nostro piccolo, anche noi c’eravamo con “La Casa di Sophia: un’idea, un luogo, un ponte fra diagnosi e abilitazione” per portare il nostro contributo e testimoniare come anche la creazione di contesti civili sia possibile.

             

È stata quindi “portata” a Rimini la Casa dei Ragazzi IAMA onlus con tutti i suoi servizi per poi approfondire l’ultima realtà nata, La Casa di Sophia, come progetto sperimentale di abilitazione sociale, che punta alla costruzione di comunità abilitanti per tutti. Realtà inaugurata nel 2014 come servizio non ancora presente nel territorio, che vuole uscire dalle logiche del “risanamento di un deficit” e puntare a co-costruire, con i protagonisti della domanda di aiuto, nuovi percorsi narrativi.

In quest’ottica, condividiamo appieno la riflessione fatta da Ezio Bosso, nell’ultimo giorno di plenaria, che si “discostava” dall’uso della parola INCLUSIONE sostenendo provocatoriamente che tale costrutto debba essere “abolito” per divenire NORMALITA’.

Se l’inclusione infatti è ancora oggi un tema su cui “costruire” un Convegno vuol dire che tanto c’è ancora da fare: “inclusione” è un costrutto che presuppone un contenitore in cui “mettere” qualcuno da adattare a qualcosa; noi crediamo fortemente che non vi siano contesti a cui adattarsi ma MONDI DA ABITARE IN ARMONIA.

Ogni gruppo (sempre citando Bosso) può essere infatti paragonato ad un’orchestra in cui ogni strumento ha il diritto e il dovere di essere valorizzato nella sua particolarità così che ogni differenza divenga risorsa per un concerto sinergico.

Domenica sera eravamo stanche ma “ricche”: gli spunti ricevuti sono stati molti, inseriti in momenti allegri e attimi di partecipazione sentita.

Alla fine del convegno è stato redatta una mozione strettamente legata all’inclusione scolastica da cui è però possibile trarre interessanti spunti.

Link della mozione: https://www.erickson.it/it/mondo-erickson/articoli/mozione-finale-convegno-qualita/

Solange e Mara