Un enorme problema coinvolge un gruppo di pinguini nel bel mezzo dell’oceano: il Signor Balena, con cui convivono nel grande blu, ha il raffreddore! Sebbene questo possa rappresentare un malanno di poco conto, a correre il rischio di essere sbalzati via dal proprio isolotto sono i malcapitati pinguini. Urge subito una riunione in cui prendere una decisione corale: trainare via il Signor Balena con la loro invincibile Pinguinave? Tessere un enorme fazzoletto per il suo grande nasone? I pinguini discutono a lungo tra loro e alla fine trovano un’efficace soluzione che riesce a placare il terribile raffreddore. Sembra essere tornata la calma sull’isolotto dei pinguini, ma quanto durerà?
A porsi la stessa domanda dei nostri amici pinguini sono alcuni gruppi che frequentano il nostro Centro Educativo Diurno “la Casa di Sophia” qui ad Olgiate Molgora.
Questa lettura, regalataci qualche anno fa dall’Associazione Italian Mowat Wilson, è divenuta un must per i più giovani protagonisti del Centro. Fruibile anche grazie alla CAA – Comunicazione Aumentativa Alternativa (che ne permette la lettura anche ai più piccini), rappresenta un appuntamento settimanale per un piccolo gruppo di bambini tra i 5 e gli 8 anni che insieme interpretano la storia come ne fossero i protagonisti.
Ognuno ha il proprio delicato ruolo e tutti partecipano con entusiasmo, tanto da averlo fatto diventare un momento fondamentale del pomeriggio insieme.
Il grande interesse per la storia ha coinvolto anche un gruppo di ragazzi più grandi, i quali stavano cercando una storia semplice… ma con effetti speciali… per il loro progetto grafico: una narrazione in tavole per il Kamishibai (Kami = carta; shibai = dramma, gioco, teatro).
Questa antica tecnica di teatro, appartenente alla tradizione giapponese, permette ad un narratore di raccontare una storia mediante delle tavole grafiche su cui sono stati raffigurati i vari momenti del racconto.
Obiettivo futuro, e proprio delle due attività, è la condivisione delle forme di rappresentazione in un’ottica di continuità e potenziamento del contributo di ognuno.
I grandi che fanno un dono ai più piccoli e allo stesso tempo sfruttano appieno il loro potenziale godendo di spettatori super entusiasti.
L’attività educativa di Casa di Sophia è volta, infatti, all’inclusione e alla valorizzazione di ciò che ciascuno può donare al gruppo, in base alle proprie risorse e capacità. L’obiettivo del CED (Centro educativo diurno per minori) è quello di essere, per il territorio, fucina di occasioni di socializzazione tra pari, ognuno portatore di proprie fragilità e risorse.
Al CED, grazie anche al progetto “AUT-IN Nessuno Escluso-Ambito di Merate”, ente capofila Azienda Speciale Consortile Retesalute, finanziato dalla Regione Lombardia e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, partecipano anche bambini con diagnosi dello spettro autistico, con l’obiettivo di inclusione ed integrazione con altri coetanei del territorio.
Il loro progetto individuale racchiude obiettivi personali e condivisi all’interno di un piano di vita, co-redatto da famiglia e figure educative-sociali e dell’area medico-psicologica, ma si dipana nella quotidianità di un’esperienza di benessere e socialità condivisa con i compagni dove l’obiettivo principale è divertirsi e provare a costruire una rete amicale.
In età evolutiva il contesto sociale è assolutamente la risorsa principale per sperimentarsi competenti e sviluppare la propria personalità a confronto con i propri pari e con il proprio sé che interagisce con gli altri.
A Casa di Sophia si impara a sentire, immaginare, pensare, fare e avere attenzione per l’altro. Appare subito facile comprendere lo stato di allarme in cui è versato nuovamente il nostro gruppo di pingui-bambini quando ha avuto una nuova terribile notizia: gira voce che ora il Signor Balena abbia il mal di pancia. Come faranno i nostri eroi?