Durante il periodo di emergenza Covid-19 le attività degli ospiti della Casa dei Ragazzi sono inevitabilmente state modificate: le limitazioni al movimento fuori dalla struttura hanno sospeso i laboratori in fattoria e in Botteghaus, che cadenzavano quotidianamente le giornate.
In questa condizione Marta Mozzanica, Responsabile dei programmi educativi, e l’equipe di Educatori hanno dovuto cercare risorse di altro tipo, che non facessero rimpiangere troppo la programmazione abituale.
È in questo contesto che Casa dei Ragazzi IAMA onlus ha incontrato Campsirago Residenza e il suo Progetto “Favole al Telefono…al telefono”, ed è nata una passione reciproca, che tutti si augurano possa durare a lungo e reinventarsi, anche in un futuro di ritorno alla consuetudine.
I ragazzi della RSD amano il teatro e i racconti: lo dimostra l’entusiasmo con cui, negli anni, hanno frequentato la biblioteca comunale di Olgiate Molgora e altre biblioteche del territorio e la creazione della Compagnia teatrale Maltrainsem, che ottiene grandi successi di pubblico e di critica ad ogni replica.
Campsirago Residenza è una delle compagnie teatrali lecchesi tra le più sensibili e poetiche, e ha alle spalle una certa esperienza con la disabilità.
Per questo, forse, l’incontro è stato così felice e il progetto così ben accolto. E sicuramente il fascino di Gianni Rodari, nei suoi 100 anni dalla nascita, e le storie del suo Ragionier Bianchi da Varese hanno contribuito ad alimentare il successo dell’iniziativa.

Anna Fascendini, uno dei motori di Campsirago Residenza, regista dello spettacolo e attrice, ci ha raccontato qualcosa del Progetto “Favole al Telefono…al telefono”, che è nato per essere messo in scena, dal vivo su palcoscenico, ma, vista l’emergenza che ha colpito tutti, si è subito riqualificato in “racconto recitato”…al telefono per l’appunto.
Lo spettacolo telefonico ha debuttato il 10 di marzo e, in men che non si dica, si è espanso in tutta la provincia di Lecco, in alcune regioni d’Italia e pure all’estero, con tantissime richieste di repliche telefoniche da parte di molti bambini e famiglie; è andato negli ospedali e anche alcuni Istituti Comprensivi hanno aderito.

Così è approdato anche a San Zeno, alla RSD Casa dei Ragazzi, coinvolgendo in questa avventura Luciano, Jack, Isabella, Sabrina, le due Annamaria, Marcello, Stefania, Daniela, Laura, Luchino, Mao, Fabrizio, Pinuccia, Marco e Massimiliano, che hanno da subito apprezzato il racconto di Anna, Giulietta, Francesca, Stefania e Miriam che si sono avvicendate al telefono durante i due incontri distribuiti su due settimane, regalando loro un’oretta di gioco e di viaggio con la fantasia e ricevendo in cambio tante chiacchiere. Durante il primo appuntamento telefonico – racconta Anna – le attrici sono state sottoposte ad un vero e proprio simpatico interrogatorio da parte dei Ragazzi, stupiti da questo appuntamento telefonico così inconsueto.

È stato un vero e proprio incontro, nonostante la distanza fisica, che ha favorito uno scambio di pensieri e ha stimolato la fantasia, e non si è fermato lì perché, alla fine delle telefonate, i Ragazzi sono stati invitati a produrre disegni e a inventare nuove storie. E loro non si sono certamente sottratti, ciascuno a modo proprio con le risorse creative a disposizione.

 
A fare da facilitatori c’erano gli Educatori di Casa dei Ragazzi, che hanno agevolato la comunicazione e l’interazione tra attori e ascoltatori, sconosciuti gli uni agli altri fino a quel momento, facendo sì che l’esperienza fosse il più possibile positiva e che i narratori riuscissero ad entrare “in punta di piedi” nel mondo dei nostri Ragazzi, con le storie del Ragionier Bianchi di Varese.

  
La timidezza di qualcuno in quattro e quattr’otto è stata spazzata via, anche grazie al fatto di essere in gruppo con amici più loquaci e temerari; in alcuni casi, dopo un proficuo confronto tra attori ed educatori, si è deciso di utilizzare la videochiamata, al posto della semplice telefonata, per favorire l’attenzione di tutti i partecipanti al progetto. Insomma, ai Ragazzi è piaciuto tanto il nuovo modo di ascoltare le storie e nessuno si è sentito escluso da questa bella esperienza, che li ha fatti volare con la fantasia, in un periodo così complicato e particolare.
Questo progetto ha lasciato a tutti, attori e ospiti, un grande desiderio che viene ben riassunto nella frase di Anna Fascendini: “Sarà bello, poi, conoscerci di persona, in carne ed ossa!”

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