Uno spazio su misura: è così che mi piace pensare a BottegHaus.

Credo sia importante fermarsi a riflettere sulle caratteristiche di questo luogo, poiché è in esso che ognuno dei nostri utenti, attraverso quello che definiamo “lavoro”, si caratterizza e configura l’immagine che ha di sé.
Sembra banale ricordare che realizzare un manufatto non è cosa semplice, ma puntare l’attenzione su questo concetto ci permette di fermarci a pensare a quello che comporta arrivare ad avere fra le mani un “oggetto artistico” finito.


Il processo è lungo ed articolato: dal progetto su carta si passa al taglio che definisce la forma, alla levigatura, alla scartavetratura, per arrivare, infine, alla decorazione.
E non si tratta solo di mettere in campo conoscenze pratiche ormai acquisite, ma di rapportarsi ogni volta con le proprie fragilità e con le proprie capacità, in un continuo sforzo di equilibri.
All’educatore spetta il compito di tutelare la fragilità di ogni ragazzo, pensando a percorsi, tecniche e lavori che, incontrando le attitudini personali, semplificano il lavoro e permettono ad ognuno di esprimersi al meglio delle proprie capacità. Questo consente di sostenere il senso di competenza e adeguatezza, sviluppando il piacere nel fare e rafforzando in ognuno il pensiero di essere capace.


Mi piace pensare che la bottega sia un luogo che genera benessere, in cui ognuno si sente accolto e rispettato nella propria individualità.
Con questi presupposti, da ormai un anno il gruppo falegnameria è partito con la sperimentazione di nuove tecniche pittoriche e materiali, volte alla decorazione dell’oggetto che, abbandonato il classico vestito di colore steso con rigore, ha assunto nuovo carattere e una nuova personalità.
Rulli da pittore, pennellesse e spatole incontrano colori, cementiti e paste di struttura, affiancandosi o sovrapponendosi a carta e a stoffa.
Il loro utilizzo libero, nella più alta accezione del “fare artistico”, ha risvegliato in alcuni ragazzi l’entusiasmo di sperimentare e di cimentarsi, senza sentirsi imbrigliati in modelli predefiniti.


E allora via alla tecnica che abbiamo denominato “dello strappo e del colore steso”, ispirandoci con qualche modifica al decoupage, che diventa la base per decorare oggetti molto richiesti.

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Potete seguire le fasi della decorazione di un oggetto, secondo la tecnica da noi denominata “dello strappo e del colore steso”, guardando il video girato dal CSE, con protagonisti l’Educatrice Barbara Spreafico, autrice del testo e voce narrante, e Mihai, decoratore e utente del Centro.

Ricordiamo che BottegHaus è una delle sedi del Progetto Microcosmi