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La nuova RSD (Residenza sanitario assistenziale per persone con disabilità) sarà costruita sull’Area Nava sita in località Porchera di San Zeno di Olgiate Molgora.

La nascente struttura è destinata ad ospitare 40 persone su una superficie di più di 3.000 mq, sviluppandosi in due semplici blocchi su un unico piano, con l’obiettivo di evitare spazi troppo articolati e lunghi corridoi richiamando il più possibile una comunità familiare.

Abbiamo accolto la sfida di una residenza innovativa, con un approccio attento alla centralità della persona, ponendo l’accento sulla dimensione socio assistenziale ed educativa, pur garantendo l’assistenza sanitaria, e proiettato alla sostenibilità ambientale.

In questa nuova struttura Ragazzi e operatori potranno vivere e condividere uno spazio interno ed esterno, rispondente alle loro necessità, in grado di stimolare relazioni con sé, con l’altro e con la realtà circostante sostenendo le abilità di ciascuno, perché siano più forti delle disabilità.

 È un impegno che l’Ente si è assunto per tutti loro e per le loro famiglie, perché sappiano di poter contare su competenze multidisciplinari e su un ambiente accogliente e bello, perché di bellezza e calore abbiamo tutti bisogno”. Elena Rolandi, presidente di Casa dei Ragazzi IAMA Onlus.


Scarica le immagini della nuova RSD.

Il comunicato inerente alla conferenza stampa del 19 Luglio 2021 che ufficializza l’inizio dei lavori per la nuova residenza socio assistenziale per persone con disabilità di Casa dei Ragazzi IAMA Onlus.

Presenti:

Elena Rolandi, Enrico Maria Lodigiani e Donatella Puccia, Presidente, Vice Presidente e Direttore di Casa dei Ragazzi IAMA Onlus

Giovanni Battista Bernocco, Sindaco di Olgiate Molgora con Maurizio Maggioni, Vicesindaco e Vicepresidente assemblea dei Sindaci del Distretto di Lecco e Matteo Fratangeli, Assessore all’ambiente, cultura e lavori pubblici

Enrico Maria Alemanni e Pierluigi De Stefano, Studio De Stefano Galvagnini, progettisti della nuova struttura;

Marta Stella, Consigliere Delegato Borio Mangiarotti SpA, general contractor.


Comunicato stampa

Il primo bilancio sociale di Casa dei Ragazzi IAMA Onlus.
Si tratta di uno strumento che vuole rendere visibili e misurabili i servizi, i valori e le risposte che la Casa dei Ragazzi IAMA Onlus offre per rispondere ai bisogni delle persone particolarmente fragili.

Attualmente la Casa dei Ragazzi IAMA Onlus mette le proprie attività a disposizione delle famiglie con parenti disabili minori o adulti o degli Enti preposti alla loro tutela, erogando servizi differenziati per tipologia e fasce d’età.

L’obiettivo prioritario del nostro impegno quotidiano è rispondere ai bisogni e accrescere la soddisfazione degli ospiti, dei loro famigliari e degli utenti dei servizi: per questo lavoriamo con un approccio che tende a garantire il miglioramento della qualità e dell’organizzazione dei servizi che eroghiamo.


Scarica il bilancio sociale 2020

Alcune immagini dell’attuale RSD e degli ospiti impegnati nelle tante attività quotidiane. “Vogliamo prenderci cura della persona in tutti e cinque i sensi: il nostro personale è costantemente impegnato nella ricerca di “azioni/attività” fuori e dentro le strutture, affinché le persone con disabilità e le loro famiglie possano sentirsi fruitori e protagonisti di spazi comuni, per un continuo miglioramento della loro qualità di vita.” Donatella Puccia, direttrice di struttura.


Scarica le immagini

Da 40 anni Casa dei Ragazzi si occupa di disabilità: il suo cuore operativo è proprio a Olgiate Molgora dove gestisce, oltre alla Residenza sanitario assistenziale (RSD), un Centro socio-educativo (CSE) che accoglie con permanenza diurna 15 disabili e la Casa di Sophia, Centro Educativo Diurno (CED) per minori in situazione di disagio e fragilità sociale.

L’approccio di Casa dei Ragazzi si caratterizza per

  • un orientamento per cui le abilità siano più forti della disabilità, che viene concretizzato nella cura del percorso educativo e in una sua sempre più ampia declinazione nel “fare”, accompagnato, ma in prima persona. Ogni esperienza – ideata, condotta e gestita dagli educatori, internamente alle strutture e/o sul territorio – diventa infatti oggetto intermediario di relazione, perché la persona con disabilità maturi non solo maggiore autonomia, fiducia in sé e nelle proprie competenze, ma possa sviluppare e/o mantenere una capacità di adeguata socializzazione così come una conoscenza e condivisione di norme, rispetto per gli altri, per gli spazi e gli oggetti;
  • una volontà di portare la disabilità fuori dai luoghi di cura e di assistenza perché le stesse persone che vi convivono come le loro famiglie, possano non sentirsi un mondo a parte, ma fruitori ma anche protagonisti di spazi comuni e lavorare, perché il concetto di disabilità si accompagni a quello di possibilità, affinché ciascuno nella quotidianità, senza ricorrere a piani speciali o straordinari, possa accedere e seguire un proprio percorso e trovare le opportunità per sviluppare le sue potenzialità, così da promuovere dal basso 0 da dentro, una comunità collaborativa, progettuale, inclusiva, accogliente.

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