Il Laboratorio di musica è forse una delle attività più attese da parte dei Ragazzi della RSD : un momento che stimola e sviluppa i 5 sensi dei nostri ospiti.

Con l’ascolto di alcune canzoni, più o meno recenti, i Ragazzi imparano a riconoscere e riprodurre ritmi diversi, tramite strumenti costruiti da loro a mano o decorati con tempere o spugne imbevute di colore. È così che, nelle mani dei nostri ragazzi, un barile di recupero può diventare un perfetto bongo, un tubo di cartone riempito di semi o piccole biglie un evocativo bastone della pioggia, e i tappi della coca cola il giusto compendio di un sonaglio dal suono infantile. Per dirla in rima: “Ogni strumento viene decorato per essere bello quando viene suonato”.


Così oltre a stimolare il senso dell’udito, durante questa attività non manca l’espressione creativa di tutti e 5 i sensi come la coordinazione oculo-motoria e quella audio-motoria,
Si ascolta con le orecchie, e con le mani si incontrano nuove sensazioni, imparando a coordinare gli stimoli che arrivano dai suoni, dai colori, dai materiali e dagli educatori. I Ragazzi scelgono se usare il palmo della mano, le bacchette o solo la punta delle dita per riprodurre quella musica che proviene dal loro sentire.
Per comprendere al meglio la passione e l’entusiasmo che pervadono questo laboratorio, bisogna considerare anche il fatto che, come per ciascuno di noi a maggior ragione per i nostri ragazzi, l’ascolto della musica rappresenta un accesso ad un mondo fatto di emozioni e di ricordi.


Chi di noi non ha almeno una canzone che gli ricorda un momento particolare della propria vita e che ascoltandola provoca magari una grande emozione?
Poter riascoltare alcune canzoni del passato è l’occasione per rievocare delle emozioni, così come l’ascolto di un nuovo brano contribuisce a creare ricordi nuovi. Non solo, nel nostro laboratorio sperimentiamo anche che il potere della musica consente di superare la timidezza anche a chi, tra i nostri ospiti, è più riservato: se qualcuno entrasse in laboratorio mentre stiamo suonando, quasi sicuramente troverebbe chi si lascia prendere dal ritmo e improvvisa un ballo, o chi si immagina di essere sul palco a cantare Sarà perché ti amo insieme ai Ricchi e Poveri o a interpretare, a modo suo, il “famosissimo” valzer del Ballo della mamma. I più impavidi si lanciano addirittura in un karaoke non sempre sostenuto da parole di senso compiuto, ma da un desiderio di libertà e di espressione che solo la musica sembra saper alimentare.
Ecco cosa c’è dietro a tanto entusiasmo! La gioia di un’esperienza completa, coinvolgente ed evocativa: ritmi e suoni che sospendono il tempo della giornata per portare tutti i Ragazzi, e un po’ anche noi operatori, in una dimensione in cui ciascuno di loro è protagonista, artigiano e anche un po’ artista!
Insomma, è vero che si può vivere senza musica, ma con la musica si vive meglio!

Il Laboratorio di musica della RSD è stato raccontato da Paolo Montecchio, Operatore di Casa dei Ragazzi IAMA Onlus